L’insufficienza cardiaca, o scompenso cardiaco, è una condizione per cui il cuore non riesce a pompare sangue in quantità sufficiente per soddisfare le esigenze dell’organismo. Tale scompenso può essere acuto, se compare all’improvviso, oppure cronico, quando è il risultato dell’evoluzione a lungo termine di svariate patologie cardiache.
Insufficienza cardiaca: cos’è
Come anticipato, si parla di insufficienza cardiaca quando il cuore non è in grado di rifornire adeguatamente l’organismo di sangue; a causa di un indebolimento del muscolo miocardico o di una ridotta capacità contrattile, si verifica infatti una diminuzione della gittata cardiaca.
Nella maggior parte dei casi, i pazienti sviluppano un’insufficienza cardiaca a causa di una serie di fattori predisponenti, che tendono ad indebolire il cuore gradualmente.
Questa condizione non si manifesta all’improvviso ma si sviluppa lentamente, spesso nell’arco di anni: il cuore perde gradualmente la sua capacità di pompare e ciò determina il grado di scompenso cardiaco, che diventa quindi cronico.
Come visto, esistono però anche manifestazioni acute dell’Insufficienza cardiaca.
Tipologie di insufficienza cardiaca
In linea generale, è possibile individuare due tipi di scompenso cardiaco:
- Lo scompenso cardiaco sistolico: compare quando la capacità contrattile diminuisce e il cuore non riesce più a pompare con una forza sufficiente a spingere il sangue nelle arterie
- Lo scompenso cardiaco diastolico: si verifica quando il cuore ha un difetto nel rilasciamento e oppone una resistenza al riempimento di sangue perché è diventato più rigido
Le cause
L’insufficienza cardiaca può essere causata da diverse condizioni; solitamente è la manifestazione di un problema sottostante.
In generale, a provocarla sono:
- Malattia coronarica, ovvero delle arterie coronarie
- Cardiomiopatia, ovvero la malattia del muscolo cardiaco
- Malattie delle valvole cardiache
- Fibrillazione atriale e altre aritmie
- Abuso di alcol o droghe
- Difetti cardiaci congeniti
- Pressione alta
Per quanto riguarda lo scompenso acuto la causa più frequente è l’infarto miocardico, mentre a provocare lo scompenso cronico sono soprattutto la cardiopatia ischemica, l’ipertensione arteriosa e il diabete.
Come si manifesta l’insufficienza cardiaca
La sintomatologia dell’insufficienza cardiaca risulta piuttosto vaga e poco specifica e può variare a seconda della parte del cuore colpita.
Generalmente i sintomi si sviluppano in modo graduale: l’insufficienza cardiaca, infatti, è una patologia che può stabilizzarsi per certi periodi di tempo, e spesso progredisce lentamente e in modo insidioso.
Altre volte i sintomi si manifestano all’improvviso, in particolare quando causati da un infarto cardiaco.
I principali disturbi provocati dall’insufficienza cardiaca sono:
- Senso di affaticamento e debolezza: riduzione della capacità di compiere sforzi fisici e, negli stadi più avanzati, anche i più piccoli gesti quotidiani
- Dispnea: mancanza di respiro e affanno durante uno sforzo, difficoltà a respirare stando sdraiati
- Edema: gonfiore dovuto all’accumulo di liquidi nei tessuti molli delle gambe
- Sensazione di ingombro addominale dovuto alle difficoltà digestive per ridotto apporto di sangue all’apparato digerente e all’accumulo di liquidi a livello del fegato
- Palpitazioni, tachicardia, bradicardia o comunque battito irregolare
- Capogiri o vertigini: da segnalare al medico se indipendenti dal cambiamento di posizione e associati ad accelerazione, rallentamento o irregolarità del battito cardiaco
Tuttavia, la maggior parte dei soggetti è asintomatica.
Le cure in seguito ad uno scompenso cardiaco
La diagnosi di insufficienza cardiaca viene effettuata attraverso un esame fisico del paziente, unitamente ad analisi del sangue ed una serie di esami strumentali: elettrocardiogramma (ECG), ecocardiogramma (ECO), test da sforzo, scintigrafia miocardica, TAC coronarica, cateterismo cardiaco.
Questi esami sono utili per un’identificazione precoce del disturbo, indispensabile per evitare una serie di complicazioni molto gravi, come per esempio ictus e ischemie, legate all’indebolimento del muscolo cardiaco.
Le cure per l’insufficienza cardiaca hanno l’obiettivo di allungare e migliorare la qualità di vita del paziente. Consistono in terapie farmacologiche e trattamenti non farmacologici, come per esempio interventi cardiochirurgici e l’applicazione di dispositivi elettrici quali defibrillatori e pacemaker.
Infine, l’adozione di uno stile di vita sano è alla base ed è parte integrante del percorso terapeutico del paziente e include utili accorgimenti come la riduzione dell’introito di sale e la limitazione dell’assunzione di acqua e altri liquidi.