L’anestesia è la desensibilizzazione dell’organismo indotta attraverso l’utilizzo di farmaci e può interessare l’intero organismo o una parte di esso. Ci sono diverse tipologie di anestesia, ognuna con caratteristiche specifiche e utilizzo in base alle procedure adottate e al risultato che si vuole ottenere.
Cos’è l’anestesia
Il termine anestesia significa “perdita di sensibilità”: tramite questo processo, l’organismo o una parte di esso viene reso insensibile allo stimolo chirurgico. Si tratta di una disciplina atta a:
- Permettere al paziente di essere sottoposto ad un intervento chirurgico senza provare dolore
- Garantire al chirurgo le condizioni ottimali anche negli interventi più complessi
È farmacologicamente indotta, temporanea e reversibile, in cui vengono abolite le sensazioni di dolore. Nel caso dell’anestesia generale viene anche indotto un coma “artificiale”, definito narcosi.
Tipologie di anestesia
La scelta del tipo di anestesia dipende essenzialmente dall’analisi di due fattori: la tipologia di intervento e la storia clinica del paziente. Questo consente di creare le condizioni migliori per l’applicazione della tecnica chirurgica e garantisce al paziente il tipo di anestesia più adeguato e sicuro.
Per questo motivo la visita anestesiologica preoperatoria deve sempre precedere la procedura chirurgica e la scelta del tipo di anestesia. Solitamente si parla di anestesia generale o anestesia loco-regionale, ma in realtà sono diverse le tipologie. Vediamole.
Anestesia Generale
L’anestesia generale prevede il blocco temporaneo e completamente reversibile del funzionamento del sistema nervoso centrale. Comporta l’esclusione dell’attività muscolare volontaria e gradualmente di quella riflessa. Si va incontro ad una diminuzione del tono muscolare e ad una riduzione della respirazione. Si perde conoscenza e quindi non si avverte dolore.
Anestesia Locale
L’anestesia locale si realizza mediante l’iniezione di un farmaco anestetico in una zona specifica del corpo, eliminando la sensazione di dolore in un’area delimitata. Questo tipo di anestesia è utilizzato per interventi minori, come l’asportazione di nevi o lipomi, e può essere somministrata anche in sala operatoria.
Anestesia Plessica
L’anestesia plessica è un tipo di anestesia locale che disattiva in maniera reversibile alcune strutture nervose. È utilizzata per interventi agli arti superiori o inferiori in respiro spontaneo e senza anestesia generale.
Anestesia Spinale
L’anestesia spinale si utilizza per interventi al basso addome e agli arti inferiori, soprattutto quando non è possibile praticare l’anestesia generale oppure in quelle occasioni in cui addormentare del tutto il soggetto non conviene, magari perché ha una ridotta capacità respiratoria. La procedura non è più dolorosa di un prelievo di sangue.
Sedazione
La sedazione si realizza quando l’individuo è posto in uno stato di sonnolenza, mentalmente e fisicamente rilassato. È indicata quando la persona è sottoposta a procedure mediche o chirurgiche che possono essere fastidiose o lievemente dolorose. Uno dei casi più classici è quello dell’endoscopia.
Ogni paziente è unico e va indagato in profondità proprio per adattare tecnica e aspettative.
A volte sono sufficienti basse dosi di farmaco ipnotico per ridurre l’ansia da camera operatoria e superare qualsiasi operazione chirurgica.